I dati sono allarmanti. Il Dott. Roberto Giua espone con precisione tecnica e rigore scientifico le gravi criticità ambientali della Piana di Venafro.
Spicca la presenza di benzo(a)pirene, una sostanza cancerogena riscontrata oltre i limiti di legge, in netta contraddizione con quanto riportato da ARPA Molise nel suo ultimo report. A oltre vent’anni dall’emergere del problema, resta evidente l’assenza di una strategia efficace per la tutela della salute pubblica: le concentrazioni di polveri sottili continuano a superare i limiti normativi, mentre gli effetti nocivi sulla popolazione sono ormai ampiamente documentati da studi epidemiologici.
La situazione è aggravata da un piano per la qualità dell’aria carente e inefficace, già bocciato dal TAR Molise. Inoltre, ARPA Molise – come dichiarato dalla stessa agenzia (indagine procura di Isernia 2022)– non dispone del personale qualificato per verificare la qualità dei dati delle emissioni comunicate dalle aziende . A ciò si aggiungono gravi criticità nel sistema di monitoraggio della diossina e nella rilevazione dei dati ambientali.
Servono controlli rigorosi. E soprattutto, è inaccettabile continuare a introdurre nuove fonti inquinanti in un’area già martoriata.
Il suo richiamo al principio di giustizia ambientale è diretto e pungente:
“Se vedo il fumo uscire da un inceneritore e poi mi chiedi di spegnere il caminetto, non posso crederci.”
Noi dell’Associazione Mamme Salute Ambiente rivolgiamo un sentito ringraziamento al Dott. Roberto Giua, già Direttore Centro Regionale Aria ARPA Puglia e figura di spicco nel monitoraggio ambientale, con un’esperienza significativa sul caso ILVA di Taranto.
Il suo contributo come nostro consulente, durante l’incontro del 12 aprile presso Hera Ambiente e nell’intervista registrata presso la sede dell’associazione, è stato fondamentale per fare luce su una situazione ormai inaccettabile.
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