Mercoledì 10 Maggio 2017 si terrà a Campobasso l’udienza per il ricorso al Tar di Herambiente contro l’AIA. Si sono costituiti contro il ricorso di Herambiente, la Regione Molise, il Comune di Venafro, il Parco dell’Olivo, la nostra associazione unitamente al Comitato Donne 29 Agosto di Acerra, la Codacons, il Comune di Montaquila e, grazie all’impegno dei nostri rappresentanti provinciali Pasquale Barile e Fabrizio Tombolini, anche la Provincia di Isernia. Non si sono costituiti, anche se chiamati in causa direttamente dall’azienda, l’Arpa Molise, Il Comune di Pozzilli, l’ASReM e il consorzio per lo sviluppo industriale Isernia Venafro.
La nostra associazione, insieme ai cittadini di Venafro e della Valle del Volturno, sarà in presidio davanti al Tar Molise per chiedere il rispetto dell’AIA e per rivendicare il nostro diritto alla salute. Un nuovo appuntamento per dare forza, tutti insieme, alle legittime rivendicazioni di una intera popolazione per poter vivere in un ambiente sano e per tutelare la salute dei nostri figli.
L’organizzazione del presidio sarà curata concontatti attraverso la paginafacebook della nostra associazione e la pagina facebook di Raffaele Siano.
L’ AIA è un’autorizzazione necessaria per l’esercizio di alcune tipologie di installazioni produttive, tra cui gli inceneritori, che possono produrre danni ambientali significativi. E’ la procedura in cui si verifica che l’esercizio da autorizzareha pressioni ambientali limitate, conformi con condizioni prefissate per limitare l’inquinamento.
L’inceneritore di Pozzilli è stato dotato di AIA solamente nel luglio del 2015, dopo anni di attività priva di questa importante autorizzazione che pone limiti e restrizioni a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
Questa dell’AIA è una storia infinita di cui è utile ricordare brevemente le fasi salienti.
Nell’Ottobre del 2010, la nostra associazione,avendo scoperto che l’inceneritore era privo di AIA, presenta una denuncia alla Comunità Europea ritenendo che l’inceneritore Herambiente di Pozzilli, all’epoca Henergonut, fosse soggetto ad AIA. Ciò a dispetto delle rassicurazioni dell’azienda, della Provincia e della Regione in merito al fatto che questo impianto, secondo loro, non fosse soggetto ad AIA.
La Comunità Europea, oltre a darci ragione, ci informava anche che, dopo una ricognizione fatta su tutti gli inceneritori presenti in Italia con uguali caratteristiche, l’inceneritore di Pozzilli era l’unico impianto ad operare in Italia senza AIA.
Ottenuto di far dotare l’inceneritore di AIA, grazie al ricorso alla Comunità Europea,l’azienda ha però cercato in tutti i modi di non far partecipare i cittadini alla fase istruttoria. Riusciamo a spuntarla ancora e partecipiamo come Associazione alle conferenze di servizio riuscendo ad impedire, tra le altre cose, che l’inceneritore ottenesse l’autorizzazione a bruciare rifiuti con codice cer19.12.12. che di fatto avrebbe consentito di aumentare il quantitativo di rifiuti da bruciare; ciò che l’azienda, a nostro parere, vuole ottenere più di ogni altra cosa
Herambiente presenta ricorso al Tar contro l’AIA così rilasciata ritenendola troppo restrittiva; la nostra associazione si costituisce ad adiuvandum a difesa dell’AIA ritenendo che è tempo di rispettare leggi e regole,al di fuori di esse non c’è più spazio nel nostro territorio per un’attività definita per legge insalubre.
Ricordiamoche nel 2005 l’azienda chiese l’incremento della quota dei rifiutida 20.000 t/a a 100.000 t/ae che nel 2008 vi fu un presidio di sole 20 persone contro questo aumento. Grazie anche alla poca conoscenza della gente sull’argomento incenerimento e alla poca partecipazione, l’azienda ottennequanto richiesto con facilità e con l’assenso dei rappresentanti politici dell’epoca, presidente della Regione Michele Iorio, Presidente della Provincia di Isernia Raffaele Mauro, Sindaco del Comune di Pozzilli Paolo Passarelli .
Il 10 Maggio è importante dare forza alla costituzione ad adiuvandum della nostra associazione partecipando al presidio per scongiurare la modifica dell’AIA che tra le altre cose potrebbe autorizzare l’impianto a bruciare ulteriori 50.000 t/a di immondizia.